Quali corde? Quando e come cambiarle?

Le uniche corde da prendere veramente in considerazione sono le Aquila e le Worth.

Le Aquila sono a detta di molti le migliori, io stessa ho corde Aquila su tutti i miei ukulele e mi trovo benissimo. Ovviamente all'inizio ci ho messo un pò perchè stessero accordate, ma quando si sono assestate rimangono accordate diversi giorni prima che devo tornare ad accordarle. Anche se questo dipende anche dalla frequenza e da quanto tempo si suona. Comunque io, ribadisco mi trovo benissimo

Le Worth non le conosco personalmente ma JT le usa nei suoi ukulele e dal suono che sento nei suoi video direi che sono ottime pure loro.

In poche parole scegliete voi quelle che al tocco vi sembrano meglio, tra Aquila e Worth. Poi tenete conto anche di quel che volete farci e scegliete. Un grande maestro di ukulele italiano, Jontom, le ha provate entrambe, gli piacciono entrambe, ma potendo scegliere sceglie le Worth.

Per quanto riguarda il cambiarle, non c'è un tempo limite standard. Dipende molto da quanto le usate. Quando iniziano ad essere sfilacciate e la parte inferiore che strofina sulla barretta inizia ad avere piccoli solchi... Allora è il momento di cambiarle.

Le corde non vanno mai cambiate tutte insieme, ma bisogna levarne una e mettete quella nuova, e così via. E mentre lo fate tenete il palmo della mano appoggiato alla cassa. Questo è importante perchè altrimenti a lungo andare rischiate di piegare i legni, non in modo molto evidente, potreste anche non accorgervene a occhio nudo, ma sufficiente per rovinare lo strumento.

Commenti

  1. ciao caludia, vorrei aggiungere un paio di notizie sulle corde Aquila. Sono reperibili in tutti i negozi distribuite da Eko, ma nel caso non le trovaste sicuramente potete trovare le Lanikai by Aquila o le D'addario by Aquila. L'Aquila produce anche una linea di corde in bio-nylon, molto adatte su strumenti troppo brillanti o sguaiati o sugli ukulele banjo quando si vuole avere meno sustain per una sonorità più percussiva in linea con l'estetica antecedente la seconda guerra mondiale.
    L'Aquila corde produce 38 set differenti per ukulele, abbastanza per trovare la soluzione fatta apposta per voi:
    http://www.aquilacorde.com/index.php?option=com_content&view=article&id=96&Itemid=1656&lang=it

    riguardo al quando cambiare le corde, è una operazione consigliata solo quando non si è piu soddisfatti delle proprie corde. che sia perchè il suono sembra un pò ovattato o stonato o perchè delle piccole tacche formate dall'usura cominciano a dare fastidio, fino a quando non si avverte un disagio di qualunque tipo il consiglio è di non cambiarle. cambiare le corde a uno strumento fa sempre perdere il riferimento di cosa c'era prima, quindi è bene non farlo quando si è già soddisfatti a meno che non si abbia la certezza di avere di meglio, come nel caso di volgari corde in nylon di serie sugli strumenti particolarmente economici.

    come si cambiano le corde? la necessità di cambiarle una per volta trova motivo nel cercare di non perdere il riferimento con il prima, l'avere a fianco il vecchio e il nuovo. anche da un punto di vista di intonazione, se uno non ha un accordatore disponibile può accordare la nuova prendendo a riferimento la vecchia, ma prima o poi comunque le corde nuove avranno il sopravvento e si scorderanno. un altro motivo può essere l'evitare che si perdano pezzi dell'ukulele: in strumenti economici le ghiere attorno alle meccaniche non sono fissate e quindi possono cadere in terra, se cade una per volta si trova, magari 4 no. ma soprattutto la selletta del ponte, se cade poi bisogna capire qual'è il lato giusto per metterla, non tutte infatti sono simmetriche. ma di per sè lo strumento non patisce cambiandole tutte e quattro insieme, è solo una questione di ordine mentale nel lavoro.
    dopo aver montato la corda bisogna accordarla, e poi tirarla con la mano per allungarla. è una operazione che va fatta con delicatezza. io tengo l'ukulele fra le ginocchia (anche nel cambiare le corde, non mi piace appoggiarlo sul tavolo, si rischiano graffi nella cassa e trovo comunque più comodo averne la visione frontale), metto un dito al capotasto per evitare che la corda esca dal suo solco (non c'è un motivo preciso, mi infastidisce quando lo fa e si potrebbe segnare con lo spigolo del solco, ma tanto se si segna non sarebbe nella parte vibrante), e tiro la corda verso di me prendendola alla metà. nel tirare si avverte quando la corda cede (subito molto perchè il nodo si stringe e si assesta, poi meno ma in modo omogeneo, come fosse un elastico), e quando non cede più, quando si sta forzando. non bisogna forzare, altrimenti si può rompere la corda o danneggiare lo strumento. poi si riaccorda, è normale che la corda sia scesa anche di tre o quattro toni. si riaccorda e si ripete la stessa operazione per tre o quattro volte, fino a quando tirandola non cala più nell'intonazione. a questo punto è assestata e non calerà più in modo sensibile, è comunque opportuno verificare di nuovo l'accordatura il giorno dopo, perchè probabilmente sarà scesa di un mezzo tono.
    negli strumenti di qualità, leggeri e vibratili, è perfettamente normale anzi auspicabile una deformazione del legno della tavola armonica a fianco del ponticello, vuol dire che le corde tirano la tavola in modo da renderla una membrana tesa e pronta a vibrare. quando questo non succede lo strumento è pesante e sordo, non sta esprimendo le sue potenzialità a causa di una tavola troppo spessa.

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