Barcellona Ukufest

14/15 OTTOBRE 2017
UKUMAGIA BARCELLONA
Il 14-15 Ottobre 2017 a Barcellona, al Centre Artesà Tradicionarius, si celebra il primo festival
dell'Ukulele.
Non si poteva chiedere di meglio in questi giorni a Barcellona: la città del surrealismo segnata dalle
continue veemenze politiche e socio-culturali, viene abbracciata dai magici suoni dell'Ukulele.
Ebbene si questo piccolo strumento hawaiano (che non è una piccola chitarra), è un oggetto
portentoso, che fa bene al cuore.


Tanti volti sorridenti si incontrano all'entrata del festival. Ma non c'è bisogno di aspettare l'inizio
dell'evento per respirare questa ondata di allegria perché già dal venerdì sera sul lungo mare di
Barceloneta le calde note dell'ukulele riscaldano l'aria di spensieratezza e gioia. Un bellissimo
FlashMob si crea sul lungo mare, fatto da tante voci che intonano canzoni come Amigo para
siempre, Rivers of Babylon, . Uno stare bene accomuna. La musica dell'ukulele fa stare bene. Mi
accorgo di quante persone si fermano ad ascoltare, incuriosite da cosa sta succedendo e da
quanto siano semplicemente belli questi suoni. Siamo in tanti. Ho già il piacere di conoscere gli
organizzatori del festival, nuovi amici musicisti spagnoli, e con grande piacere conosco ukulelisti
italiani da Roma, Alessandria e Milano.


Sabato mattina con la serenità d'animo ancora accolta dalla sera precedente, inizia il festival.
La prima cosa che mi colpisce del luogo dove si svolge l'evento è il suo essere “spoglio”: mi
aspetto di entrare in un festival ben organizzato con spazi ritagliati per accogliere stand appositi
sull'ukulele. Dalla vendita di gadget alla vendita degli ukulele stessi. Spazi ritagliati per suonare tutti
insieme. Mi aspetto all'entrata un bel cartellone con tutta la programmazione della giornata dei
WorkShop e dei concerti. Invece poco e niente. Un solo banchetto all'entrata del festival con tre
ukuleli messi in croce e qualche canzoniere, che viene smantellato alle dieci del sabato sera
quando in pratica era appena iniziata la serata. La zona bar bella grande con un bel palchetto per
gli show, ma con tanti tavolini dispersivi che limitano l'incontro con l'altro e creano tanti piccoli
gruppi di persone che suonano. Solo il sabato mattina ho notato un bel momento di unione nel
suonare insieme. Ottima l'idea di avere un canzoniere comune dell'Ukufest anche sufficientemente
ricco di canzoni carine. Ma sarebbe stato ancora più bello trovare canzonieri internazionali singoli
appoggiati sui tavoli, cosi chi avesse voluto proporre una canzone al di fuori di quelle dell'Ukufest,
sarebbe stato invogliato a farlo. I tablet, i touch screen personali non invitano di certo.


Rimango un po' perplessa quando scopro che i WorkShop si pagano dai 6 agli 8 euro dopo aver
pagato il biglietto giornaliero 15 euro e sono a numero chiuso. Mi ricordo diversi festival
internazionali dell'Ukulele , come quello di Vicenza, in Italia, dove ci sono stati workshop gratuiti
tenuti da musicisti di un certo calibro, a numero illimitato per questo organizzati all'aperto e
l'entrata al festival era gratis . Insomma non per scontrarmi con i 15 euro di entrata, ma in
questo festival si pagano anche i piccoli assaggi di dolci, pizzette e biscotti vegani. Ottimo prezzo
della birra media alla spina 2,20 euro. Interessante il WorkShop sul Wall of Sound dei
Secret Ukulele Band ma forse più singolare e intrigante suonare insieme ad un ottimo gruppo di
musicisti americani che il laboratorio stesso.


Lo spazio dove noto ci sia più un incontro di ukulelisti è lo spazio all'aperto davanti all'entrata del
festival. Così spazioso e..vuoto! Per prima cosa mi chiedo perché non hanno organizzato un
qualcosa in questo spazio cosi ampio, aperto, in più c'è un clima estivo in questi giorni a
Barcellona, il sole risplende e riscalda tanto che ci si dimentica il giubbotto. Io per prima passo la
maggior parte del tempo a suonare conoscendo persone seduta sui gradini. Il sabato sera ci si
siede sui gradini l'uno accanto all'altro con il proprio ukulele. Ritorna la magia della sera prima sul
lungo mare.
L'ukulele apre nuovi orizzonti, le sonorità offerte sono uniche. E' uno strumento che suona bene tutto dalla musica reggae a quella pop, rock, fino agli arrangiamenti funky. Aver la possibilità di
suonare all'aperto permette di poter incuriosire i semplici passanti che si trovano da quelle parti.
Chiunque si fermi anche per un secondo per prestare ascolto, lo vedi sorridere all'istante. Il suono
allegro e coinvolgente dell'ukulele è perfetto per i bambini: il potenziale pedagogico che si
nasconde dietro a questo strumento e davvero enorme. Molto bello e interessante il WorkShop
organizzato per i bimbi. Dal costruire gli ukulele con materiale riciclabile al provare a suonare i primi
accordi.
Tantissime buone idee che sicuramente troveranno una miglior organizzazione nei prossimi anni.
D'altronde è la prima volta dell'Ukufest!
Mi sarebbe piaciuto vivere il festival anche la domenica, mi sarebbe piaciuto seguire più
WorkShop ma il prezzo da pagare credo abbia limitato la volontà.


La Magia dell' UkuFest catalano la trasciniamo fino ad alta quota per chiudere a suon di note
questo fine settimana all'insegna dell'ukulele; insieme al gruppo di nuovi amici Kanikapila
Ukulele Band improvvisiamo un FlashMob sul volo di linea EZY2760 easyjet.


Aloha...al prossimo Ukulele Festival!




Articolo scritto da:
Arianna Proietto Passè


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